Japan – Tin Drum

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La fotografia utilizzata come cover di Tin Drum ci mostra degli indizi sul leit motiv del disco: vediamo Sylvian mangiare con le bacchette in uno studiolo, con un cappello a pagoda appeso al muro ed il poster di Mao sorridente.

Le influenze dell’estremo oriente percepite nel precedente album qui diventano portanti e a tratti invadenti. Si perde un po’ il compromesso raggiunto nel precedente album e si forza la mano verso una direzione netta esaltando la dicotomia tra il caldo romanticismo e l’algida elettronica – due rette parallele che diventano perpendicolari.

Il privilegio va all’aspetto strumentale e in questo è percepibile l’assenza di Dean – che ha lasciato il gruppo – lasciando carta bianca a Sylvian che ne eredita le parti di chitarra (sempre più sparute). Il gioco tra basso/batteria/synth fa da padrone nel disco assecondando di fatto quanto cominciato con il precedente album.

Tin Drum può essere considerato un concept sulla Cina ed è l’esempio che evidenzia la tendenza ormai quasi decennale di interessarsi all’estremo oriente, consolidando dei format musicali desueti per chi è cresciuto con il concetto di rock.

Questo è l’ennesimo caso a dimostrazione del fatto che la definizione di un genere musicale può aiutare nell’identificazione di un insieme di gruppi, nella ricerca di un suono e dell’orientamento da seguire, ma risulta anche una classificazione mendace nella maggioranza dei casi, in quanto ogni gruppo e ogni disco – soprattutto negli anni ‘80 – mostrano peculiarità e caratteristiche talmente in divenire e differenti da non poter essere catalogate sotto lo stesso genere (vedasi Kosmische Musik).

Il successo ottenuto con Gentlemen Take Polaroids non viene depauperato, anzi con Ghosts – il terzo stralunato singolo estratto da Tin Drum – si raggiunge una notorietà maggiore e quasi inaspettata.

Non è l’unico aspetto che ci fa considerare Ghosts la canzone simbolo di questo album – così diversa da quanto troviamo nel disco – in quanto narra delle sensazioni molto personali di Sylvian, come ad anticipare la separazione della band ” è stata la prima volta che mi sono lasciato trascinare da qualcosa di così personale, tanto da influenzare il percorso da intraprendere una volta abbandonata la band“.

Tin Drum di fatto sarà l’ultimo album in studio dei Japan (ne pubblicheranno un altro nel 1991 con il nome di Rain Tree Crow).

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