Ben Harper – Fight For Your Mind

Ben Harper - Fight For Your Mind

Ben Harper è un tipo che ha registrato tante belle cose: un po’ con la chitarra acustica, un po’ con la steel guitar, un po’ con i Criminale Innocente, un po’ con gli Inarrestabile7Fight For Your Mind rientra nelle prime due categorie citate sopra, in questo album si cominciano a formare quelli che poi saranno gli Innocent Criminal.

Le origini di Trecciolino (questo il soprannome all’epoca dei fatti) sono riconducibili a questo grande album, un vero e proprio manifesto ove affondano le radici della sua poetica e del suo sound. Diciamo che si mostra per benino nel panorama internazionale e ci illustra in modo alquanto chiaro le tematiche a lui care quali:

  • l’importanza di chiamarsi Ben e non Mal (distaccandosi così dal pericolo di generare una hit trash al pari di Furia);
  • salvare il mondo;
  • non fare guerre;
  • fare surf;
  • fumare troca leccera e fare altre cose giuste e non sbagliate.

La dicotomia tra Ben e Mal si fonda su questi saldi princìpi un po’ alla “Socialismo vs Capitalismo”.

Aldilà di questa distinzione fondamentale, Fight For Your Mind raffigura indiscutibilmente la volontà di Harper di far sentire il suo grido e la sua forza vitale al mondo per poter lanciare un messaggio diretto alle anime intorpidite e ad una generazione X-Y più attratta dai dindini e dal divertimento, piuttosto che da quello che accade.

Trecciolino è il grillo parlante della situazione e le pensa tutte pur di farti sentire una merda, ma indora la pillola provando anche a spronare le ggenti a fare meglio e ad ingegnarsi per uscire da quella nube sociale di catatonìa e afasìa. Il modo migliore di combattere questa stasi ci viene suggerito in Burn One Down, forse la più audace canzone pro-erba (non la località di Como) che lo stesso Harper ha definito “Il momento nel quale James Taylor incontra Bob Marley [e si fumano un torcione]”. Oltre le facili ironie, questa canzone mostra semplicemente i toni dolci e ritmati che diventeranno il marchio di fabbrica del Ben acustico e placido.

Gli ideali harperiani – volti al rispetto, alla rivolta emotiva e alla libertà – vengono visivamente rappresentati nell’artwork della cover (retro), in quanto ogni canzone è affiancata da una diversa coccarda tricolore volta a rappresentare le diverse nazioni africane, (Angola, Camerun, Repubblica Centrafricana, Chad, Uganda, Egitto, Niger, Ghana, Kenya, Nigeria, Somalia, Costa d’Avorio ed Etiopia) con l’aggiunta della Giamaica, dimostrando un legame molto intenso verso i popoli dei paesi in via di sviluppo.

La lezione di geografia è finita, andate in pace.

p.s. L’album è bello.