Minutemen – Double Nickels On The Dime

Minutemen - Double Nickels On The Dime

D. Boone, Mike Watt e George Hurley hanno scritto una delle pagine più belle della storia della musica. Troppe poche persone conoscono i Minutemen e non comprendono l’importanza che hanno avuto nella scena musicale americana incidendo in maniera evidente sul punk e dell’hardcore.

44 brani e gli uomini da un minuto scolpiscono indelebilmente il loro nome nelle fondamenta della musica contemporanea, stravolgendo, ripensando e spremendo le canzoni in manciate di secondi. Ciò che commuove di Double Nickels On The Dime è l’enciclopedico lavoro svolto dal trio, che riesce a svariare tra i maggiori generi musicali della storia americana (dal folk al tex-mex, dall’hardcore al funk, dal jazz al blues) architettando un disco dalla struttura complessa ma fruibile e stranamente leggero.

La cover, con Watt alla guida del suo maggiolino e con lo sguardo malizioso che guizza dallo specchietto, la dice lunga su quanto troviamo all’interno del disco e sulle reali intenzioni della band. Il doppio disco apre con il motore della macchina che viene avviato in D.’s Car Jam e termina con la jam dei motori delle macchine dei componenti in Three Car Jam. Ogni lato non ha la comune nomenclatura di A e B, bensì il nome di colui che ha composto più canzoni all’interno di esso; il quarto lato – l’ultimo disponibile – prende il nome di Chaff per indicare le canzoni avanzate ed usate per completare il disco.

Volendo essere precisi, la copertina – così come il titolo – è una risposta al singolo di Sammy Hagar I Can’t Drive 55 (una canzone di protesta verso il limite di 55 miglia orarie presente nelle autostrade statunitensi), il messaggio implicito dei Minutemen è che non è così da ribelli andare oltre il limite di velocità.

“La grande ribellione è scrivere le tue cazzo di canzoni provando a venire fuori con la tua storia, la tua immagine, il tuo libro, qualsiasi altra cosa. Quindi, non può andare oltre le 55 perché è il limite di velocità stabilito? Okay, noi andremo a 55, ma faremo musica da pazzi”.

Double Nickles (il doppio nichelino, corrisponde a 5 centesimi, mentre il dime corisponde a 10 centesimi), è un termine usato dai camionisti per indicare le 55 miglia orarie, nella foto il tachimetro segna le 55 miglia orarie e la destinazione è San Pedro, città natale della band. Per immortalare in maniera soddisfacente la situazione (con la velocità corretta nel tachimetro, lo sguardo nello specchietto e il cartello di San Pedro), Watt ha dovuto compiere per 3 volte la tratta dell’autostrada.

L’impressionante sforzo compiuto nell’amalgamare in maniera naturale così tanti generi musicali, rende difficile trovare parole adatte per descrivere – senza andare nel dettaglio – il lavoro compiuto dal power-trio; Double Nickels On The Dime consente di scrutare in fondo le capacità musicali di Boone, Watt e Hurley, capaci di eseguire diversi stili mantenendo la grinta musicale, dove la chitarra precipita in soli vorticosi, acidi e tarantolati, per poi risalire con powerchord meno rabbiosi; idem per il basso che va di slap che è un piacere, frenetico e con pattern mai banali.

Il brano più rappresentativo (oltre che il secondo più lungo presente nell’album) è Corona, del quale i Calexico hanno interpretato una cover presente in Feast of Wire. L’ispirazione venne da un viaggio in Messico che la band fece durante l’Indipendence Day; Boone vide un popolo oppresso e simpatico, così prese la penna e scrisse la canzone che deve il suo nome all’omonima birra.

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