
Il 1974 è ricco di ispirazione per i Queen che regalano al pubblico il secondo disco dell’anno solare e ultimano tutte le canzoni di Sheer Heart Attack in sole 2 settimane, pubblicando uno degli assoli più iconici suonati con la Red Special. Un lavoro che mette in mostra la crescita dei Queen rispetto al secondo disco, con un sound che può esse fero come po esse piuma.
Più definito e pulito, a tratti duro come per quella Brighton Rock ad apertura del disco che tra la voce compressa di Freddie e le note infilate da Brian, esaltano l’ascoltatore fino all’ultimo secondo.
Ma facciamo un passo indietro, perché seppure siano passati pochi mesi tra Queen II e Sheer Heart Attack di cose ne sono accadute. Dopo la pubblicazione del secondo album, i Queen vengono assunti come gruppo spalla dei Mott The Hoople per il loro tour statunitense [Mott The Hoople and the game of life, yeah, yeah, yeah ndr]. È la grande occasione per far breccia nel mercato statunitense.
Grande occasione che purtroppo viene sprecata perché Brian contrae l’epatite. Perciò dopo poche date, i ragazzi sono costretti a tornare nel Regno Unito dove Maypuò essere ricoverato per tutte le terapie del caso.
“Eravamo a Boston. La prima mattina, alzandomi, sentii il corpo pesante come piombo. Tentai di mangiare un pompelmo che, secondo qualcuno [non si sa chi, tipo rimedio della nonna ndr], mi avrebbe dato un po’ di sollievo, poi mi trascinai in bagno e davanti allo specchio mi resi conto che la mia faccia era diventata giallo scuro. Fu la fine del nostro sogno di conquistare l’America al primo tentativo. Mi sentii in colpa nei confronti degli altri. Venni sistemato sull’aereo per l’Inghilterra, dove i medici mi ordinarono sei settimane di letto. Ed era solo l’inizio!”.
L’inizio dell’incubo, perché Brian non è proprio in grado di suonare e i medici hanno dubbi sulla sua completa guarigione.
Durante il periodo di degenza comunque il chitarrista ha modo di continuare nella composizione di nuovi brani per farsi trovare pronto alla registrazione di Sheer Heart Attack, previsto per il mese di luglio. All’inizio di giugno la band si ritrova per le prime prove, nelle quali – tra una pausa e l’altra – Brian è solito andare a vomitare in bagno. Siccome al peggio non c’è mai fine, a metà luglio viene ricoverato d’urgenza per un’ulcera duodenale. Un situazione che costringe i Queen a sospendere il secondo tour americano e rimandare ulteriormente ogni tentativo di penetrazione del mercato stelle e strisce.
I sensi di colpa sono enormi, tanto da spingere May a chiedere ai suoi colleghi di essere sostituito, opzione ovviamente cassata dagli altri ragazzi. Si va avanti tutti insieme.
Brian torna, stavolta definitivamente guarito, ma i Queen hanno solo due settimane per completare il disco, perciò si rinchiudono in studio e di buona lena concludono tutte le canzoni sin li pensate. “Nessuno poteva pensare ci bastassero due settimane per chiudere i brani di Sheer Heart Attack. Ma era l’unica cosa che potevamo fare”, ricorda Freddie.
In effetti, la conclusione dei lavori è un po’ agevolata dal bagaglio a disposizione dei Queen: Brighton Rock è retaggio delle sessioni di Queen II; Misfire è la prima canzone accreditata a John; e Stone Cold Crazy – brano composto da Mercury durante il periodo Wreckage – è il primo accreditato a tutti i membri (pratica che diventerà consuetudine per The Miracle e Innuendo).
Come racconta Freddie, Killer Queen è diametralmente opposta a March Of The Black Queen, in quanto la prima è stata composta in una notte mentre la seconda ha richiesto un impegno di anni “Non sono solito sedermi al piano e dire ‘devo scrivere nuove canzoni’. Sento cose, ho idee. È difficile da spiegare ma ho varie idee che mi circolano in testa. Killer Queen è stata una canzone che ho scritto in maniera differente rispetto al mio modo solito di comporre. Solitamente la musica viene prima, ma in questo caso le parole sono uscite d’impulso, così come lo stile che volevo dare alla canzone. […] L’ho scritta in una notte. […] March Of The Black Queen, ha richiesto anni. Ma per Killer Queen ho buttato giù il testo nella nottata di sabato e la mattina seguente l’ho sistemato, ci ho lavorato il resto della domenica e l’ho completata. Certe cose vengono naturali, per altre hai bisogno di lavorarci molto. […] La maggior parte delle mie canzoni sono frutto di fantasia. Posso sognare ogni tipo di cosa. Questo è il mondo nel quale vivo. È così effervescente e questo è il mio modo di scrivere. Lo adoro”.
Sheer Heart Attack viene pubblicato, Killer Queen è il primo brano in classifica dei Queen e le cose apparentemente ora vanno bene, dopo tutte le problematiche legate a Brian, sembra che la strada presa sia in discesa. Ma come recita l’antico adagio, l’apparenza inganna, non ci sono più le mezze stagioni e Sean Connery è più bello adesso che prima. I ragazzi sono intrappolati in un contratto con la Trident che li ha condotti al lastrico nonostante il crescente successo (comprovato dalla presenza nelle classifiche inglesi e dalla sequela di live sold-out).
I nostri eroi sono di fronte ad una situazione da vita o morte, ma… hey hey hey, questo lo andremo a scoprire con il prossimo articolo, ok? (finale con cliffhanger inaspettato no? No, non intendo il film con Stallone, intendo quell’espediente narrativo per lasciarvi col fiato sospeso).