The Stooges – Raw Power

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Ferocia e caos, le radici del punk.

Questa è l’opinione di David Bowie riguardo Raw Power, disco da lui mixato e prodotto nel 1973, dopo Transformer l’allora Ziggy Stardust decide di aiutare un altro suo amico, convincendolo a rimettere assieme i The Stooges – dopo Fun House – ed ottenendo per lui un contratto discografico, a patto che inserisse nel disco due ballate che poi tanto ballate mica sono eh (Gimme Danger e I Need Somebody). L’accordo che Iggy ha invece con la casa discografica è quello di avere Bowie al mixaggio, fatta esclusione per Search and Destroy (che passa ugualmente sotto le mani di Bauli) – brano d’apertura del disco.

Il punk qui dentro c’è eccome, non può essere definito in altro modo questo coacervo di suoni triturati.

” […] la situazione più assurda ce l’ho avuta quando ho registrato per la prima volta con Iggy Pop. Mi voleva a mixare Raw Power, così ha portato un mixer a 24 tracce e lo ha montato. Lui aveva una traccia, la chitarra solista un’altra e il resto della band un’altra ancora [i fratelli Asheton alla batteria e al basso NdR]. Su 24 piste solo 3 erano in uso. Lui mi fa ‘guarda cosa puoi fare con questo’. Risposi ‘Jim non c’è niente da mixare’. Così aggiustavo la voce su e giù continuamente. Questa situazione si è presentata in 4 canzoni su 5. Il sound che caratterizza il disco è particolare perché l’unica cosa che potevamo fare era far uscire la chitarra solista e farla rientrare.” Bowie comincia a fare seriamente i conti con lo sfascione che lo condurrà alla Trilogia Berlinese.

L’apertura è con il botto, cattiva e potente, il titolo Search And Destroy deriva da un articolo di una colonna del Time riguardante la guerra del Vietnam; è l’ordine specifico dato ai caccia militari con fine ultimo la distruzione dei covi vietcong e delle piantagioni di troche pesanti (che tanto piacevano a Iggy).

Nella title-track, come lo starter in una pista d’atletica adopera la pistola per sancire l’inizio della gara, Iggy rutta sul microfono lanciando la canzone – e lasciandoci intendere che non ha digerito la peperonata. La canzone è una parodia sguaiata del rock ‘n’ roll originale – quello di Jerry Lee Lewis per intenderci – con la solita nota al piano che sbatte in maniera vertiginosa (suonata da Bowie), un rito atto a distruggere le origini masticandole, rendendole un bolo e ri-vomitandole in forma primordiale sul pubblico. Chi è Johnny Rotten ragazzi?

Ogni canzone è una storia a sè: le radici rock e l’ispirazione glam sono la molla che caricano Iggy Pop, rispetto a Fun House il ritmo è dissoluto e non solamente caos; i testi diventano più espliciti e diretti, il cantato di Pop si fa ansante, orgasmico, volgare e sguaiato, un’iperbole del glam. La volontà è di cercare di rendere più appetibili commercialmente i The Stooges ma il progetto naufraga miseramente. Iggy dal canto suo nei tre anni di sosta non si è certo risparmiato continuando a drogarsi come se non ci fosse un domani e ritornando a farlo una volta scioltisi i The Stooges con Raw Power.

Anche in questo caso, la foto in copertina è stata scattata da Mick Rock… coincidenze? 🙂

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