Nara Leão – Opinião de Nara

L’Audacia è Donna.  

Sarà per questo che tantissimi intellettuali – e musicisti – hanno trovato nella casa di Nara la base per sviluppare il loro manifesto intellettuale. Oscar Catro NevesCarlos Lyra, Roberto Menescal, Ronaldo BoscoliSérgio MendesVinícius de Moraes e Sérgio Buarque de Hollanda sono alcuni dei pesi massimi transitati presso l’abitazione Leão a Copacabana

In brevis, la Leão da Lyra Menescal ha ricevuto lezioni di chitarra, quando per una ragazza già disporre di “um violão” è un atto progressista. Col compositore e produttore Boscoli – che ne ha tracciato il percorso artistico – ha avuto una liason (terminata per il tradimento consumato da lui con Maysa Monjardim). Mendes lo approfondiremo nei prossimi racconti, idem Vinícius, che ha scritto per lei dei meravigliosi brani. Mentre Sérgio Buarque de Hollanda è il legame di Nara con ChicoSérgio è il padre di Chico, colui che lo ha portato in Italia per la prima volta in tenera età, ma come direbbe Carlo Lucarelli “questa è un’altra storia”. 

Comprendete che parliamo di gente di spessore, in grado di imbastire un movimento sociale in aperto contrasto con le brutture di quella che diventerà una dittatura asfissiante e che accompagnerà verso la fine degli anni ‘60 i “dissidenti” – tra i quali Caetano Veloso, Gilberto Gil, Chico Buarque e la stessa Nara Leão – a vivere da esiliati in Europa alcuni anni. 

Insomma, se la rivoluzione della Bossa e – successivamente – di Tropicalia si è compiuta, parte del merito è ascrivibile  anche alla ”musa”. 

Tale soprannome è stato discusso per il valore sessista che ha incarnato, sì perché nell’immaginario collettivo di un Brasile fortemente conservatore, di Nara Leão viene esaltata la candida bellezza e la sua giovane età [Amadeus scansate proprio che qui ce so arrivati prima de te ndr], piuttosto che il determinato impegno politico e la soave voce.  

Podem me prender, podem me bater / Podem até deixar-me sem comer / Que eu não mudo de opinião 

[Possono arrestarmi, possono picchiarmi. Possono anche lasciarmi digiuna. Ma non cambierò mai la mia idea.

Nel 1964 a distanza di 6 mesi dal Colpo di Stato di João Goulart, la Leão contribuisce a dare vita ad uno spettacolo teatrale (in cui poi verrà sostituita da Maria Bethânia , sorella di Caetano Veloso) dal quale trae il suo secondo album Opinião de Nara, un disco di protesta che annovera alcuni brani che possono a oggi considerarsi classici della musica brasiliana come Deixa e Labareda (di Baden Powell Vinícius De Moraes), BirimbaoAcender As Velas Opinião

Insomma ci vogliono due palle cubiche per cantare delle cose del genere sotto regime, e tanti uomini non le hanno, probabilmente nemmeno io. Un’urgenza da parte della Leão di discostarsi dal cantare i temi ridondanti affrontati dalla Bossa della sfera di Boscoli (quella della saudade, dell’amore e del sorriso), uno scostamento che trova poi ulteriore sfogo nella partecipazione al manifesto tropicalista Tropicalia ou Panis et Circencis del 1968

Come avrete inteso, questo ciclo di Pillole vanta un approccio differente rispetto a quelli del passato, è volto a raccontare l’articolato contesto della musica brasiliana, più che il disco in sé… che poi diciamocela tutta, è il modo migliore per apprezzare un ascolto e contestualizzarlo in un periodo storico sociale a noi poco conosciuto.  

Spero di non tediarvi. 

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Nara Leão – Vento de Maio

Tempi straordinari richiedono pillole straordinarie. Quindi preparatevi ad una super ciclo di rotture di balle e a pipponi senza sosta.

Credo nel destino e nel rapporto causa effetto.  

Negli anni mi sono imposto di pensare che, celate nelle avversità di alcune situazioni, ci fossero delle opportunità di miglioramento intimo e personale. Un ragionamento che fa scopa con la situazione storica che stiamo vivendo.  

La necessità di osservare il circostante da quest’ottica ha ammorbidito sempre di molto i bassi a cui sono andato incontro. Sicché è accaduto un paio di anni fa che in uno di questi momenti di fitta nebbia, abbia avuto la fortuna di imbattermi nella mia guida.  

Nara Leão è colei che ha afferrato fortissimo la mia mano, fissandomi con quei due profondi occhi madididi malinconia e cantandomi intensamente “Vem comigo“. 

Grazie all’ascolto compulsivo dei suoi album sono entrato in contatto con il complesso ed articolato universo della musica brasiliana, approcciando con la Bossa Nova Tropicalia. Ho sempre respinto questo mondo, ma ho affrontato i preconcetti avvicinandomi a capolavori sconosciuti e che mai avrei pensato di ascoltare. Quindi se doveste avere delle resistenze, vi chiedo di provare a metterle da parte, altrimenti ci ritroveremo a ciclo terminato. 

Ho avuto il piacere di addentrarmi nella cultura brasiliana e trovare così una lingua tanto musicale quanto poetica, capace di trasformarsi in strumento per quanto dolce, morbida e zuccherosa appaia [ricordate gli studi sulla voce di Stratos, Sumac e Buckley di cui vi avevo accennato? Potete confrontare quanto scritto in passato con questo nuovo ciclo di ascolti ndr]. Per non citare le soluzioni musicali così raffinate, esotiche, che impreziosiscono melodie in apparenza semplici.  

Insomma, la semi-sconosciuta Nara Leão è stata la mia Beatrice, insegnandomi tanto con una grazia innata, guidandomi giorno per giorno. Dal momento in cui l’ho conosciuta me ne sono innamorato, e non è accaduto solo a me, ma anche a una generazione di musicisti per cui lei è stata una rampa di lancio. 

Non sono solito affrontare dei nuovi cicli di Pillole in maniera anacronistica, ma Nara ve la andrò a descrivere ulteriormente con Opinião de Nara, nel più classico dei passi del gambero.  

Che dire su Vento De Maio?

Beh [nonna mi diceva sempre che la pecora fa beh, e non sopportava sentirmi cominciare una frase così, forse per contrasto ora vado ad usarlo spesso all’inizio di un discorso… ma a voi frega sicuramente un cazzo di ció ndr] è un disco che ho consumato di brutto e che ha schiuso il portone della mia ignoranza, per questo avrà la mia gratitudine imperitura. Raccoglie una scelta di brani omogenea, logica degli incontri e delle relazioni intessute in quegli anni. Vinícius de Moraes, Sidney Miller, Gilberto Gil (Noite Dos Mascarados è poesia) e Chico Buarque sono alcuni dei pesi massimi co-protagonisti di Vento De Maio.  

Sarà proprio con Chico che Nara scriverà le pagine più romantiche della MPB (musica popolare brasiliana), alcune delle quali trovate anche in questo lavoro. Per darvi una dimensione dello spessore interpretativo di cui vi ho accennato nelle righe superiori, vi assegno il classico compito a casa: ascoltate ad esempio Com Açucar, Com Afeto di Chico (scritta appositamente per lei), o A Praça, nelle interpretazioni della Leão e successivamente in quelle di Mina (Mina Canta o Brasil del 1970), troverete una spigliatezza e una sensibilità che la tigre di Cremona non è riuscita a trasmettere (senza nulla togliere alla tigrona nazionale). 

Sono certo che la bellezza interiore di Nara vi sospenderà a mezz’aria e vi accompagnerà in questi giorni, come sta facendo con me quando ne ho avuto bisogno. 

Dopo questo super-pippone, vi auguro una buona scoperta!